domenica 4 ottobre 2015

Come cambia il Senato? il riassunto delle funzioni e del nuovo articolo 2 della riforma


Come cambia il Senato?

Funzioni del nuovo senato:

L'articolo 1 regola le funzioni del Senato dice: 

"Il nuovo Senato rappresenta le istituzioni territoriali. Concorre all’esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica e tra questi ultimi e l’Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. Concorre alla valutazione delle politiche pubbliche e dell’attività delle pubbliche amministrazioni, alla verifica dell’attuazione delle leggi dello Stato nonché all’espressione dei pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge"


Sabato 3 ottobre il Senato ha approvato in un clima di correttezza l'articolo 2 del ddl Boschi, il cuore della riforma, che definisce la composizione del futuro Senato. I sì sono stati 160, i no 86, 1 si è astenuto. 

Fondamentale è stato il voto dell'emendamento proposto da Anna Finocchiaro all'articolo 2 che recepisce gli accordi interni al Pd e nella maggioranza, e prevede che i consiglieri regionali e sindaci (componenti del nuovo Senato) siano scelti dai cittadini e poi ratificati dai Consigli regionali. 

L'articolo 2 stabilisce che il futuro Senato sarà «composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica». 

A eleggere i futuri senatori saranno i Consigli regionali scegliendoli «tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori». Ma la scelta dei Consigli Regionali, per quanto riguarda i senatori-consiglieri, dovrà essere «in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge» elettorale che dovrà essere varata successivamente. 
La ripartizione dei seggi tra le Regioni sarà «in proporzione alla loro popolazione», e nessuna Regione potrà avere meno di due senatori, come due ne avranno le Province autonome di Trento e Bolzano

Quindi, per riassumere: 

  • I senatori non saranno più eletti durante le elezioni politiche, ma in forma comunque diretta durante le elezioni regionali. Ad esempio attraverso un listino apposito o attraverso la nomina dei più votati. Il meccanismo sarà comunque proporzionale ai voti conquistati a livello nazionale - per evitare uno strapotere che già ci sarà alla Camera - e i neo-senatori dovranno essere confermati dal consiglio regionale.
  • Il Senato avrà indietro alcuni dei poteri che gli erano stati sottratti, tra cui il più importante è quello in materia di politiche comunitarie. Come doveva essere all'inizio del percorso di questa riforma, insomma, il Senato si occuperà di enti locali italiani e anche di Europa. Avrà poi il ruolo di controllore delle politiche pubbliche e di controllo sulla Pubblica Amministrazione. Potrà infine eleggere due giudici della Corte Costituzionale.